26 gennaio 2018 | di Tullia Martiradonna
L’ascolto
Le note di Maceo Parker risuonano nella sala decise: il ritmo è un funky misto a be-bop, con il coro che sottolinea e prepara l’ingresso di un sax acido, seguito dagli altri strumenti.
Il Manager scrive assorto e attento alla musica.
Segue un brano brasiliano moderno: la voce di Ivan Lins propone un testo impegnato, legato alla rinascita personale, accompagnato da una musica dolce, nostalgica, semplice.
Ed ecco Ray Gelato, grande crooner, che interpreta con allegria uno standard jazz degli anni ’30. La composizione della Band è classica, ancora il sassofono si impegna in un assolo, breve, divertente, ascoltabile.
Lascio scorrere i brani fino a quando il Manager è intento a scrivere.
Ho chiesto al mio Partner di “annotare ciò che la musica suggeriva”, senza ulteriori indicazioni.
Ed ora l’analisi: chiedo al Manager (che chiameremo Partner) di addentrarsi nell’analisi tecnica dei brani: quali strumenti, la struttura dei brani, che tipo di melodia, la funzione del coro. E’ un’analisi che chiunque può fare, senza essere un esperto musicista.
Il Partner evidenzia che il primo brano in qualche modo lo sorprende, deve fare uno sforzo per ricordare, succedono “delle cose che non si aspetta”. In qualche modo, crea ansia.
Nel secondo sottolinea una disarmonia tra testo (impegnato, esistenziale) e musica (troppo “banale”).
Con il terzo ”si sente a casa”: conosce il brano, riconosce la struttura, è energetico e divertente; è il più vicino. Simpatia, festa. (in questo brano) “LE COSE SUCCEDONO QUANDO ME LE ASPETTO”.
L’analisi tecnica sfora già nelle sensazioni.
Cosa succede prima
Prima dell’ascolto dei tre brani, il Partner esprime la necessità personale di “essere più brillante in Società” (il Partner in questione è un uomo di relazione, riconosciuto per le sue abilità e competenze, ma che deve sviluppare costantemente la propria rete). Nel corso della definizione dell’obbiettivo personale da raggiungere, sottolinea che a volte percepisce ostilità nei suoi confronti.
Il Ponte
Ora creiamo il “PONTE” tra la sua necessità dichiarata e ciò che è risultato dall’ascolto dei brani: “Mi sento più a mio agio quando sono su un terreno mio. In caso di DISARMONIA (disarmonia tra contenuto del testo e complessità – o mancanza di complessità – musicale, secondo brano), sono irritato. E nel primo, sono a disagio perché non so cosa succede”.
Il Partner è a proprio agio quando le cose succedono quando se le aspetta. Ma riportando questa affermazione nella vita sociale, in un contesto relazionale non noto, cosa succede? Una persona DISARMONICA (rispetto all’educazione, alle convenzioni, al rispetto dell’altro anche in modo superficiale, 2 quasi per scherzo o per spacconeria), viene percepita come DURA e OSTILE. Parte un giudizio di chiusura. In realtà, esaminando alcune situazioni, e lo svolgersi successivo della relazione, il Partner si accorge che la persona giudicata ostile nei suoi confronti, non è in realtà ostile verso di lui, ma semplicemente ha un atteggiamento precostituito, non spontaneo. Il Partner percepisce la “falsità convenzionale” come ostile. La falsità convenzionale non fa vedere le reali intenzioni della persona. Quindi il Partner non sa cosa succede, non riesce a prevedere e quindi prova ansia (non riesce a controllare?).
Risultato della sessione:
Dopo l’ascolto dei tre brani, le successive riflessioni e l’aggancio con l’obbiettivo, Il Partner ora ha la consapevolezza che in un ambiente sconosciuto una persona che si comporta seguendo regole legate alla “falsità convenzionale” non è necessariamente ostile a lui.
Quindi può certamente osservarla con più distacco, sospendendo il giudizio e non “chiudendosi” come conseguenza di averla percepita ostile. Il vantaggio della sospensione del giudizio è quello di non diventare ostile a sua volta, cosa che sicuramente verrebbe percepita dall’altro.
Rispetto all’obbiettivo:
Approfondimento del perché alcune persone risultano come prima impressione “non congeniali”.
Consapevolezza del suo percepire alcune persone come ostili e “accoglimento” di questa sensazione. Alcune persone non hanno un comportamento ostile nei suoi confronti , ma hanno un atteggiamento non spontaneo in generale. E’ il comportamento non spontaneo che viene percepito come ostile.
Sospensione del giudizio verso queste persone; quindi più apertura e voglia di ascolto.
Riconoscimento di cosa provoca ansia.
“Essere più brillante in società” come necessità personale andrà ancora approfondita; sicuramente è stato analizzato e “smontato” il sentimento negativo di fronte a persone che presentino atteggiamenti DISARMONICI (“sono disarmonici rispetto al mio sentire, ma non è detto che siano ostili nei miei confronti; semplicemente non conosco ancora il mio interlocutore. Riconosco e accetto questa sensazione negativa, ma aspetto a giudicare”).
Tempo impiegato (dalla manifestazione della necessità personale, ascolto dei tre brani, analisi e debriefing): 60 MINUTI.
Come e perché funziona NoteDiCoaching
Spesso esiste una parte della necessità personale dichiarata non manifesta e non espressa, ma solo intuita: il Partner resta su un piano razionale, e non considera, più o meno volutamente, le proprie emozioni. Quindi non ne parla. O meglio: per arrivare a parlare di emozioni e sentimenti, sono necessarie varie “sessioni di avvicinamento”. Un dilatarsi dei “tempi tecnici”.
D’altra parte, senza la parte emozionale, manca la spinta. Anche se l’obiettivo è di carattere apparentemente solo professionale, la motivazione – la “molla” che spinge al cambiamento – coinvolge sempre la parte interiore.
Tête, coeur et tripes, dicono i Francesi.
Ed ecco l’ascolto attivo di brani musicali, e la loro analisi (sia tecnica che emozionale).
L’attenzione del Partner viene catalizzata dall’ascolto; l’analisi del brano musicale lo porta a scoprire ciò che sente e che vuole veramente.
Ed il Coach aiuta il Partner a costruire il PONTE tra ciò che vuole e sente veramente ed il percorso per raggiungere l’obiettivo prefissato.
La Musica diventa un mezzo (si fa “strumento”) per “esplorare” in tempi rapidi ed in modo mai superficiale.
NoteDiCoaching facilita il parlare di sé e della propria scala valoriale (passaggio imprescindibile per arrivare all’obbiettivo).
La musica porta in un’altra dimensione, sempre intima, ma al contempo leggera.
I Vantaggi:
Riduzione dei tempi medi di un percorso di coaching tradizionale
È semplice e piacevole per il Partner
I risultati sono concreti
Il Partner sperimenta “l’ancoraggio”
La parte di “analisi strutturale ” fa vedere in modo rapido ed intuitivo al Partner come analizzare una situazione complessa.
Bibliografia
Testi
Giancarlo Cocco - Le intelligenze manageriali - Franco Angeli, 2010
Musica e cervello - Dizionario di Medicina - Treccani, 2010
H Gardner - Le intelligenze multiple - Feltrinelli, 1987
Levitin - Fatti di musica - Codice edizione, 2008
Peretz & Zatorre - The cognitive Neuroscience of Music - Oxford University Press, 2003
Schlaug - Increased corpus callosum size in musicians - Neuropsychologia, 1995
Morelli - Mente e bellezza, Arte, creatività e innovazione - Allemandi, 2010
Patrizia Indrio - Musica e cervello (Tesi) - Roma, novembre 2006
Stefan Koelsch - Brain and Music - Blackwell Pub, 2012
Articoli e siti consultati
Musica: per il cervello è come una droga? - tgcom24, ottobre 2014
La musica non rende più intelligenti. Ma aiuta a ricordare - Focus dicembre 2013
Cos’è l’intelligenza musicale - Musumeci - musica e musicologia - 2013
Se tieni il tempo, hai cervello - Focus aprile 2008
L’intelligenza musicale come risorsa nei processi formativi - G. Fabbri - www.lavoroperlapersona.it - luglio 2013
www.soundgenius.org
Il mental training e l’utilizzo della musica - Sara Gatti - www.ekisportcoaching.com - 2011
Ecco quali effetti produce la musica sul cervello! www.infografiche.com
Il cervello musicale - Il suono e la mente - www.mariodaletta.com
Cervello e musica - Enrico Granieri&Patrik Fazio - Università di Ferrara 2013
Che cos’è la musica? Un miracolo! - Achille De Tommaso - www.nelfuturo.com
Tullia Martiradonna, 26 Gennaio 2018
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